Grazie Lorenzo....devo migliorare ancora lo sai che cerco sempre di rifinire quello che faccio.lorenzo ha scritto:Questa è da Oscar.................................
Devo replicare, non posso permetterti di fare meglio di me
Gaetano
Grazie Lorenzo....devo migliorare ancora lo sai che cerco sempre di rifinire quello che faccio.lorenzo ha scritto:Questa è da Oscar.................................
Devo replicare, non posso permetterti di fare meglio di me
E' la chiave del successosenzaetichetta ha scritto:Grazie Lorenzo....devo migliorare ancora lo sai che cerco sempre di rifinire quello che faccio.lorenzo ha scritto:Questa è da Oscar.................................
Devo replicare, non posso permetterti di fare meglio di me
Gaetano
Quasi nessuno di noi usa la biga. E' un grande aiutovideotape ha scritto:Bella teglia caro Gaetano. Tu che dici? Che vantaggi si hanno ad usare la biga? La preferisci?
Ottima domandavideotape ha scritto:Bella teglia caro Gaetano. Tu che dici? Che vantaggi si hanno ad usare la biga? La preferisci?
@videotape fa sempre domande molto intelligenti anche se forse solo @issietto può rispondere bene a questa domanda...io la biga la uso poco e più spesso per il panelorenzo ha scritto:Quasi nessuno di noi usa la biga. E' un grande aiutovideotape ha scritto:Bella teglia caro Gaetano. Tu che dici? Che vantaggi si hanno ad usare la biga? La preferisci?
La BIGA è un preimpasto asciutto, che può avere molte ore di fermentazione (da 16 a 48 o ancxhe 72), ottenuto con la farina, acqua ed il lievito compresso.videotape ha scritto:Bella teglia caro Gaetano. Tu che dici? Che vantaggi si hanno ad usare la biga? La preferisci?
Pedonami, mi permetto perché so che sei sempre aperto al dialogo.Issietto ha scritto:Sorvolando l’aspetto puramente tecnico, vado direttamente al pratico.
La biga è importantissima per:
1) ottenere un prodotto con una conservabilità più lunga ed annullare l’effetto gomma;
2) profumo e sapore più intenso dell’impasto;
3) aiuta ad avere uno sviluppo migliore ed un’alveolatura più pronunciata.
Provare per credere