Lievito madre, un aspetto poco discusso.
Inviato: 28 luglio 2017, 12:17
Mi sono ricordato di un aspetto che avevo letto tempo addietro e che mi è tornato in mente grazie ad un thread di @Silvia.
Io amo pensare che tutto ciò che riguarda gli impasti è come un grande cerchio che si chiude, all'interno ci sono tutti gli elementi che determinano il risultato finale. Tutti questi elementi interagiscono tra di loro e combinandosi, con mille sfumature, determinano ogni volta un risultato simile ma mai uguale.
Allego un pdf dove si spiega come realizzare il lievito madre ma in realtà non è su questo che vorrei porre l'accento, di metodi per creare il lievito madre ne esistono millemila
Interessante invece la parte che riguarda la capacità del lievito madre di mantenere il suo picco quando ha raggiunto il livello massimo.
A pagina 16 del pdf compare una sezione denominata Testing Your Starter’s Cabability
L'autrice pone l'attenzione su come la tenuta del picco del lievito favorisca o influisca il tempo di lievitazione, in particolar modo nella puntata.
Io trovo questo aspetto importantissimo perché può aiutarci a scegliere il lievito madre anche in funzione delle tempistiche che preferiamo.
Tutto questo scatena nella mia testa anche tante alte domande e supposizioni annesse.
Ad esempio: farina debole= tenuta del picco breve, inadatta per lunghe lievitazioni. Questo, insieme alla migliore temuta della maglia glutinica in una farina di forza, può spiegare, insieme ad altri aspetti, perché usare una farina di forza in un lievito madre solido.
Poi lo scenario si amplia su tanti altri aspetti...
Se volete buona lettura. Don Gaetano
Io amo pensare che tutto ciò che riguarda gli impasti è come un grande cerchio che si chiude, all'interno ci sono tutti gli elementi che determinano il risultato finale. Tutti questi elementi interagiscono tra di loro e combinandosi, con mille sfumature, determinano ogni volta un risultato simile ma mai uguale.
Allego un pdf dove si spiega come realizzare il lievito madre ma in realtà non è su questo che vorrei porre l'accento, di metodi per creare il lievito madre ne esistono millemila
Interessante invece la parte che riguarda la capacità del lievito madre di mantenere il suo picco quando ha raggiunto il livello massimo.
A pagina 16 del pdf compare una sezione denominata Testing Your Starter’s Cabability
L'autrice pone l'attenzione su come la tenuta del picco del lievito favorisca o influisca il tempo di lievitazione, in particolar modo nella puntata.
Io trovo questo aspetto importantissimo perché può aiutarci a scegliere il lievito madre anche in funzione delle tempistiche che preferiamo.
Tutto questo scatena nella mia testa anche tante alte domande e supposizioni annesse.
Ad esempio: farina debole= tenuta del picco breve, inadatta per lunghe lievitazioni. Questo, insieme alla migliore temuta della maglia glutinica in una farina di forza, può spiegare, insieme ad altri aspetti, perché usare una farina di forza in un lievito madre solido.
Poi lo scenario si amplia su tanti altri aspetti...
Se volete buona lettura. Don Gaetano