LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Moderatore: Juanta

Avatar utente
Napoli72
Site Admin
Messaggi: 4635
Iscritto il: 12 marzo 2009, 11:16

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Napoli72 »

erminio78 ha scritto:Dario ottimo post, condivido la maggior parte delle cose, altre di meno.
Ritengo pure io la pdr il prefermento più adatto per la pizza napoletana, sopra tutti, anche il lm e ne h0o avuto prova nelle varie sperimentazioni che faccio. La pdr da profumi e sapori equilibrati per la pizza, se non acida e ben conservata, superiori a qualsiasi prefermento. La pasta madre invece deve essere tenuta ed utilizzata a puntino, io faccio 2-3 rinfreschi prima di usarla e la utilizzo al raddoppio ma se il suo ph è tra i 4.4 - 4.5, così non mi ritrovo sapore acidulo nell'impasto, che odio per la pizza, inoltre bisogna stare molto attenti perchè una proteolisi è sempre dietro l'angolo ed inoltre è facilissimo terminare gli zuccheri.
Per l'autolisi non sono d'accordo come utilizzo relativo in senso generico, non va bene per tutte le farine, ma ci vogliono i presupposti per utilizzarla, cioè fn alto e pl alto, altrimenti si fanno più danni che altro, parlando di autolisi che possono apportare migliorie non brevi di mezz'ora un'ora ma più lunghe, che poi si vedono nell'impasto e prodotto finito.
Per la cella anche, è un valido aiuto purchè saputo sfruttare
Grazie Erminio per aver espresso il tuo pensiero.

Concordo sul rischio proteolisi e concordo pure che non e' corretto generalizzare troppo sull'autolisi lunga. Ti ringrazio per la doverosa precisazione anche per evitare di confondere le idee ai meno esperti.

Due riflessioni sulle quali mi piacerebbe confrontarmi con te:

1) AUTOLISI BREVE

Io ritengo che un'autolisi breve di 1h sia comunque utile con tutti i tipi di farina in termini di migliore assorbimento dell'acqua e di chiusura piu' rapida dell'impasto. Un'autolisi lunga trae invece benefici sul prodotto finito in termini soprattutto di struttura alveolare.

2) ESAURIMENTO ZUCCHERI

Tema piu' difficile, che coinvolge il gusto personale di ciascuno di noi e conoscenze per le quali sarebbe opportuno disporre sempre della supervisione di Ramirez.

Da quanto ho appreso io, e volendo semplificare al massimo per non annoiare nessuno, occorre distinguere tra il processo di maturazione e quello di lievitazione.
Questi due processi, che a un certo punto si sovrappongono (nel senso che operano contemporaneamente ma sempre in modo diverso), svolgono funzioni diverse sugli zuccheri.
La maturazione fa opera di scomposizione degli zuccheri complessi in zuccheri semplici (oltre alle proteine e ai grassi naturalmente) e rende piu' digeribile ed estensibile l'impasto. La lievitazione invece di questi zuccheri si ciba.

Un impasto sovrammaturato avra' come principale conseguenza che l'impasto perdera' acqua, il reticolo non trattiene i gas e la pizza cuoce poco e male.
Un impasto ben maturato o molto maturo sara' molto ben digeribile e molto ben lavorabile.
Una lievitazione lunga (24h) con farine di media forza comportera' quasi sempre un probabile esaurimento degli zuccheri, a scapito della reazione di maillard, che sara' conseguentemente meno appariscente.
L'autolisi invece non consuma zuccheri (perche' i lieviti mancano) ma li scompone, grazie alla maturazione, che si attiva pur in assenza di batteri e miceti (anzi lavora meglio, perche' la lievitazione toglie materia al processo di maturazione).

Per il mio gusto personale sono talmente abituato a maturazioni spinte che digerisco più o meno male praticamente qualsiasi pizza che non sia quella di Michele o la mia. Ma ribadisco, e' il mio gusto personale.

Cio' che penso e' che per ottenere la digeribilita' che cerco, non riusciro' mai ad avere una reazione di mallard marcata come nel caso di maturazioni brevi o uso di farine piu' forti.
Forno: Acunto
Impastatrice: Bernardi Bracci tuffanti/MEC spirale inv.
Farina: Caputo Pizzeria/Ricca
Ricetta standard della mia Verace: Caputo Nuvola, 66% Idro, 5% LM, 50 gr sale/lt, 1h riposo in vasca@TA, 16h puntata@18 gradi, 3h appretto@18 gradi, 5h appretto@TA
Avatar utente
Sauzer
Messaggi: 4806
Iscritto il: 3 novembre 2013, 10:15

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Sauzer »

Oggi me lo leggo con calma :wink:
Forno: FAL – Alfa Refrattari
Farina: Caputo Pizzeria – Mulino Marino - Mulino Petra
Pirometro: Laser infraroSSi con puntatore
Impastatrice : Puglisi a Spirale.
Avatar utente
Matregale
Messaggi: 733
Iscritto il: 17 febbraio 2015, 13:54
Località: Matera / Torino

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Matregale »

Grazie Napoli, sei stato molto chiaro, con accorgimenti
interessanti.
Una domanda:
ho notato che i maestri pizzaioli a fine impasto
lasciano la massa in vasca e prima di stagliare prelevano l'impasto e lo lasciano a riposo per un'ora sul banco.
Praticamente usano la stessa tecnica del riposo, tutto ciò è
valido?
Avatar utente
Napoli72
Site Admin
Messaggi: 4635
Iscritto il: 12 marzo 2009, 11:16

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Napoli72 »

Matregale ha scritto:Grazie Napoli, sei stato molto chiaro, con accorgimenti
interessanti.
Una domanda:
ho notato che i maestri pizzaioli a fine impasto
lasciano la massa in vasca e prima di stagliare prelevano l'impasto e lo lasciano a riposo per un'ora sul banco.
Praticamente usano la stessa tecnica del riposo, tutto ciò è
valido?
il riposo in vasca serve per permettere all'impasto di terminare la formazione ottimale dei legami dopo la sollecitazione meccanica.

quella sul banco e' una minipuntata, che essendo breve serve piu' che altro per rendere l'appretto piu' maneggevole sotto il profilo della lavorabilita' della massa...
Forno: Acunto
Impastatrice: Bernardi Bracci tuffanti/MEC spirale inv.
Farina: Caputo Pizzeria/Ricca
Ricetta standard della mia Verace: Caputo Nuvola, 66% Idro, 5% LM, 50 gr sale/lt, 1h riposo in vasca@TA, 16h puntata@18 gradi, 3h appretto@18 gradi, 5h appretto@TA
Pere153
Messaggi: 11367
Iscritto il: 19 luglio 2013, 17:55

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Pere153 »

@Napoli: Che differenza c'è tra mettere a puntare subito la massa o fare un'oreta di riposo in vasca/bastardina?
So che l'hai già detto qui sopra, ma non mi è chiaro.

Siccomè a mio avviso, direi che i pizzaioli utilizzano questo metodo quando fanno un diretto corto,
cioè lasciano riposare in vasca per poi passate 1-2 ore, stagliare la pagnotta, quindi quando no si fa puntata,
Magari mi sbaglio.

Ciao
Avatar utente
Napoli72
Site Admin
Messaggi: 4635
Iscritto il: 12 marzo 2009, 11:16

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Napoli72 »

Pere153 ha scritto:@Napoli: Che differenza c'è tra mettere a puntare subito la massa o fare un'oreta di riposo in vasca/bastardina?
So che l'hai già detto qui sopra, ma non mi è chiaro.

Siccomè a mio avviso, direi che i pizzaioli utilizzano questo metodo quando fanno un diretto corto,
cioè lasciano riposare in vasca per poi passate 1-2 ore, stagliare la pagnotta, quindi quando no si fa puntata,
Magari mi sbaglio.

Ciao
Il senso e' che dopo l'impastamento la massa non e' ancora pronta per essere manipolata, che tale manipolazione consista nel fare le pieghe risp. la puntata oppure nello stagliare e fare l'appretto. Quell'ora in vasca migliora la qualita' del reticolo proteico dell'impasto e favorisce l'avvio della lievitazione.

Comunque al di la' delle mie tante parole, magari sbagliate, esegui un test e verifica se dal riposo in vasca ne trai un qualche beneficio e facci sapere ;)
Forno: Acunto
Impastatrice: Bernardi Bracci tuffanti/MEC spirale inv.
Farina: Caputo Pizzeria/Ricca
Ricetta standard della mia Verace: Caputo Nuvola, 66% Idro, 5% LM, 50 gr sale/lt, 1h riposo in vasca@TA, 16h puntata@18 gradi, 3h appretto@18 gradi, 5h appretto@TA
Avatar utente
erminio78
Messaggi: 2998
Iscritto il: 31 luglio 2014, 16:20

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da erminio78 »

Dario allora un autolisi breve, come hai detto tu, la si può usare giusto per avere un impasto più liscio a fine impastamento ed a chiuderlo prima, ma non apporta i benefici di una più lunga che poi te la ritrovi nel prodotto finale e va usala solo per sistemare determinate farine che hanno quei valori altri, fn e pl, proprio per ottenere un prodotto più voluminoso, con uno sviluppo migliore ed ottima estensibilità.
Discorso maturazione, beh, quì c'è la chiave di tutto e la si deve rapportare alla struttura proteica della farina e per me si dovrebbero evitare gli estremi, impasto poco maturo o troppo maturo...ora questo è soggettivo, però molto meglio un impasto ben maturo che uno ancora pieno di zuccheri, dobbiamo dare il tempo agli zuccheri di essere trasformati da parte degli enzimi da complessi (amido) a semplici (glucosio) che sarà il cibo dei lieviti, la lievitazione è solo uno dei tanti processi che avviene nell'impasto. Però non dobbiamo portare il lievito a terminare tutti gli zuccheri, altrimenti non ci sarà lo loro caramellizzazione e di conseguenza le pizze saranno albine...io sono per l'utilizzo di farine medio/forti e maturazioni lunghe, in modo che posso spingere sull'impasto ed arrivare con una buona dose di zuccheri in cottura, anche perchè una pizza dorata ha più sapore di una bianca, per me. Poi ci sono tante altre variabili in gioco, le farine e la loro qualità, i valori che hanno e soprattutto la qualità e quantità proteica dei due gruppi preposti alla formazione del glutine prolamine e gluteline.
Avatar utente
Napoli72
Site Admin
Messaggi: 4635
Iscritto il: 12 marzo 2009, 11:16

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Napoli72 »

erminio78 ha scritto:Dario allora un autolisi breve, come hai detto tu, la si può usare giusto per avere un impasto più liscio a fine impastamento ed a chiuderlo prima, ma non apporta i benefici di una più lunga che poi te la ritrovi nel prodotto finale e va usala solo per sistemare determinate farine che hanno quei valori altri, fn e pl, proprio per ottenere un prodotto più voluminoso, con uno sviluppo migliore ed ottima estensibilità.
Discorso maturazione, beh, quì c'è la chiave di tutto e la si deve rapportare alla struttura proteica della farina e per me si dovrebbero evitare gli estremi, impasto poco maturo o troppo maturo...ora questo è soggettivo, però molto meglio un impasto ben maturo che uno ancora pieno di zuccheri, dobbiamo dare il tempo agli zuccheri di essere trasformati da parte degli enzimi da complessi (amido) a semplici (glucosio) che sarà il cibo dei lieviti, la lievitazione è solo uno dei tanti processi che avviene nell'impasto. Però non dobbiamo portare il lievito a terminare tutti gli zuccheri, altrimenti on ci sarà lo loro caramellizzazione e di conseguenza le pizze saranno albine...io sono per l'utilizzo di farine medio/forti e maturazioni lunghe, in modo che posso spingere sull'impasto ed arrivare con una buona dose di zuccheri in cottura, anche perchè una pizza dorata ha più sapore di una bianca, per me. Poi ci sono tante altre variabili in gioco, le farine e la loro qualità, i valori che hanno e soprattutto la qualità e quantità proteica dei due gruppi preposti alla formazione del glutine prolamine e gluteline.
Summa summarum dobbiamo continuare a lavorare :lol:
Forno: Acunto
Impastatrice: Bernardi Bracci tuffanti/MEC spirale inv.
Farina: Caputo Pizzeria/Ricca
Ricetta standard della mia Verace: Caputo Nuvola, 66% Idro, 5% LM, 50 gr sale/lt, 1h riposo in vasca@TA, 16h puntata@18 gradi, 3h appretto@18 gradi, 5h appretto@TA
Pere153
Messaggi: 11367
Iscritto il: 19 luglio 2013, 17:55

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da Pere153 »

Napoli72 ha scritto:
Pere153 ha scritto:@Napoli: Che differenza c'è tra mettere a puntare subito la massa o fare un'oreta di riposo in vasca/bastardina?
So che l'hai già detto qui sopra, ma non mi è chiaro.

Siccomè a mio avviso, direi che i pizzaioli utilizzano questo metodo quando fanno un diretto corto,
cioè lasciano riposare in vasca per poi passate 1-2 ore, stagliare la pagnotta, quindi quando no si fa puntata,
Magari mi sbaglio.

Ciao
Il senso e' che dopo l'impastamento la massa non e' ancora pronta per essere manipolata, che tale manipolazione consista nel fare le pieghe risp. la puntata oppure nello stagliare e fare l'appretto. Quell'ora in vasca migliora la qualita' del reticolo proteico dell'impasto e favorisce l'avvio della lievitazione.

Comunque al di la' delle mie tante parole, magari sbagliate, esegui un test e verifica se dal riposo in vasca ne trai un qualche beneficio e facci sapere ;)
Stasera si impasta :D felice

Cosa vi pare con 26 gradi,

Caputo Rossa
65-66% Idro
0,5 ldb
55 di sale

Tornando all'argomento, mi consigli che non faccia le pieghe ma un'oreta di riposo in vasca?
Oppure fare le solite pieghe (guarda che io impasterò a mano) e lsaciare riposare la massa prima
di metterla i puntata?

Grazie
Avatar utente
erminio78
Messaggi: 2998
Iscritto il: 31 luglio 2014, 16:20

Re: LA MIA VERACE : RIFLESSIONI ESTIVE SULLA TECNICA D'IMPASTO, L'USO DEL LM, DELLA PDR E DELLA CELLA

Messaggio da leggere da erminio78 »

Napoli72 ha scritto: Summa summarum dobbiamo continuare a lavorare :lol:
quello sempre e dobbiamo anche continuare a sperimentare ed apprendere, chissà se riusciremo una volta ad essere contenti al 100% :lol: :lol:
Rispondi

Torna a “La Verace (a cura di Sauzer)”